Castiglione Garfagnana Piazza Vittorio Emanuele II

La Vedova Allegra di F. Lehar

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Compagnia Teatro Musica Novecento,

M. Stefano Giaroli, direttore.

Alle ore 21:00

E’ gradita la prenotazione. Green Pass obbligatorio.  Info e prenotazioni: Roberto Tamagnini 338 564 5037

L'Operetta

La vedova allegra è un’operetta sull’amore, l’intrigo e la riconciliazione.

 I librettisti erano Leo Stein e Victor Leon e il compositore era Franz Lehar.

Fu rappresentata per la prima volta al teatro Am Wien di Vienna il 30 dicembre 1905, dove rimase in scena per 438 rappresentazioni. Rimane ancora una parte importante del repertorio dell’operetta di oggi. È stato anche adattato per balletto e film.

Storia

Atto 1 L’ambasciata di Pontevedro a Parigi.

Una giovane vedova benestante, Hanna Glawari, di Pontevedro, un povero paese balcanico, ha il potere di mandare in bancarotta il paese se sposa un francese. L’inviato barone Zeta tenta di persuadere un conterraneo, il conte Danilo, a sposare la vedova. Sebbene sia attratto da lei, il Conte si rifiuta di sposarla per i suoi soldi. Le attenzioni della vedova al Conte, non cambiano idea. Nel frattempo la giovane moglie del barone Zeta, Valencienne, sta flirtando con un giovane francese Camille de Rosillon.

Atto 11 La sera dopo, il giardino della vedova.

 Nella sua casa parigina la vedova organizza una festa con ballerini e cantanti folk. Hanna e Danilo prendono alla leggera il romanticismo, negando i loro sentimenti reciproci. Valencienne devia le attenzioni di Camille scrivendo al suo fan: “Sono una moglie rispettabile”. Tuttavia, accetta di incontrarlo nella casa estiva. Zeta che li spia è furioso. Hanna, con l’assistenza di un impiegato d’ambasciata, prende il posto di Valencienne. Quando Hanna e Camille escono dalla casa estiva, fingono di essere fidanzati. Danilo è furioso e va da Maxims.

Atto 111 Maxims

Hanna segue Danilo a Maxims. Le ragazze e Valencienne eseguono la danza di Maxims. Hanna e Danilo  confessano il loro amore reciproco. Nel frattempo Zeta trova il fan di Valencienne che dimostra che era nella casa estiva, ma quando legge ciò che ha scritto sul fan si rassicura. Con le due coppie felicemente unite, sia ponteveriani che francesi riflettono su quanto sia difficile capire le donne.

Compagnia Teatro Musica Novecento

La Compagnia Teatro Musica Novecento nasce nel 1995 a Reggio Emilia ad opera di un gruppo di artisti affermati in campo teatrale, lirico ed operettistico, con importanti esperienze maturate nelle più prestigiose Compagnie d’Operetta e di Prosa, nonché in importanti Enti Lirici.

Incoraggiata dai calorosi consensi riscossi con la sua prima produzione, La Vedova Allegra di Franz Lehár, la Compagnia Teatro Musica Novecento ha intrapreso un percorso di ricerca, valorizzazione e modernizzazione nell’ambito del genere Operetta.
Cin-Ci-Là, Il Paese dei Campanelli, Al Cavallino Bianco,La Principessa della Czarda, Scugnizza e L’Acqua Cheta, assieme alla già citata Vedova Allegra, sono i titoli di punta che hanno portato la Compagnia ad esibirsi nelle migliori piazze e teatri d’Italia in più di venti anni di piena attività.

Ciò che fin da subito ha connotato la Compagnia Teatro Musica Novecento e che è stato fortemente apprezzato da pubblico e critica è una visione corale dello spettacolo, in cui tutti gli elementi hanno una peculiare caratterizzazione e uno specifico rilievo, in virtù anche di sapienti piccoli ritocchi in chiave più moderna ai copioni tradizionali.

Un elemento sicuramente distintivo della Compagnia è sicuramente la musica dal vivo: Teatro Musica Novecento è infatti una delle pochissime compagnie d’Operetta in Italia che può vantare della presenza dell’orchestra dal vivo in ogni suo spettacolo, grazie alla stretta collaborazione con l’Orchestra Cantieri d’Arte.

Data

06 Ago 2021
Scaduto!

Ora

21:00
Castiglione

Luogo

Castiglione
Piazza Vittorio Emanuele II, Castiglione di Garfagnana Lucca

Storia: L'origine del paese risale ad un castra romano, chiamato Castrum Leonis, ("Castello del Leone"), costruito per comandare la valle che conduce al Passo San Pellegrino, il più facile accesso per gli eserciti sull'Appennino. La fortezza si sviluppò successivamente sotto le dominazioni longobarda e franca. Nel 1170 fu assediata dalla Repubblica di Lucca. Castiglione si arrese, ma gli alti tributi imposti portarono la città a stringere una lega con altri comuni della Garfagnana contro Lucca. Nel 1227 Castiglione fu nuovamente assediato e subì ulteriori distruzioni dai soldati lucchesi. I conflitti politici continuarono negli anni successivi, fino alla pace nel 1371: Lucca ottenne il controllo definitivo di Castiglione, e vi stabilì un amministratore permanente. Le difese furono potenziate ampliando le mura cittadine. Nel XV secolo Castiglione fu una delle poche comunità della Garfagnana che non si sottomise agli Estensi, rimanendo invece fedele alla Repubblica di Lucca. Durante le guerre contro gli Estensi, la rocca fu nuovamente assediata, in particolare nel 1603 e nel 1613. Seguì poi un lungo periodo di pace, segnato solo da dispute di confine con i comuni limitrofi. Il Congresso di Vienna (1815) assegnò Castiglione a Maria Luisa di Borbone, Granduchessa di Lucca, che nel 1819 lo donò a Francesco IV di Modena. Attrazioni principali: L'attrazione più sorprendente di Castiglione è il ponte medievale costruito da Spinetta Malaspina nel XIII secolo. Il paese è anche famoso per le sue mura medievali del XIII secolo ben conservate con grandi torri (i Torrioni) e il castello (Rocca). La chiesa di San Pietro fu eretta nel 723 da due fratelli lombardi, Aurinand e Gudifrid, ma fu in gran parte ricostruita nel XII secolo dal vescovo Guido III di Lucca. San Michele (XIV secolo) è l'altro edificio sacro principale del paese. Entrambe le chiese utilizzano torri murarie come campanili. Passeggiando per il cimitero di Castiglione fa riflettere vedere quanti giovani furono uccisi sul fronte orientale durante la seconda guerra mondiale. La Chiesa di San Pellegrino (nell'omonima frazione), a 1.400 metri (4.600 piedi) e dominante la valle del fiume Serchio, ospita le spoglie di San Pellegrino e San Bianco.

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